A volte basta un sorriso
Otto anni. Tanti sono passati (volati sarebbe meglio dire) da quel luglio 2016 quando don Paolo in pizzeria ci ha chiesto di prendere parte all’avventura di Gorizia 5! Una esperienza di Housing Sociale tutta da costruire e scoprire.. Siamo stati il terzo nucleo ad entrare nel palazzo rinnovato ed arredato (internamente) poco prima del nostro arrivo, per ospitare i lavoratori dell’expo ed eravamo felicissimi all’idea di poter abitare in un contesto che ci avrebbe messo a contatto con tante persone/famiglie/nuclei con differenti provenienze! E oggi lo siamo ancora di più, perché le nostre attese sono state superate.
Grazie all’accompagnamento delle colleghe de La Rotonda, degli altri amici che ci hanno aiutato in questo ruolo e delle sorelle Anna e Beatrice del Vispe, abbiamo provato a mettere al centro la relazione, abbiamo insistito sul creare esperienze, incontri e occasioni per stare insieme e conoscersi. Ci siamo sforzati di essere semplicemente buoni vicini: una saluto un po’ più lungo ed interessato del normale “buongiorno” fra condomini, una cena di incontro con i nuovi nuclei, momenti di incontro sull’interculturalità con la presentazione di ciascuna religione presente in palazzo, portata nella ricchezza e semplicità di credenti che vogliono conoscere e scoprirsi. I sabati mensili per pulire le parti comuni o strappare le erbacce. La grande scommessa di prendersi cura in prima persona della pulizia del palazzo e della gestione dei rifiuti: ogni abitanti ha un turno settimanale per pulire il piano dove abita e per esporre la spazzatura.. essendo circa in 20, vuol dire 2 /3 turni all’anno.
E tutto questo non solo per risparmiare, ma per coinvolgerci e per conoscerci. La relazione si sviluppa solo se si passa del tempo insieme: far sì che occasioni anche poco “piacevoli” come sistemare la spazzatura finiscano poi con un caffè al bar e due chiacchiere sul lavoro, i figli, la città sono preziose occasioni di scambio.
I bambini sono stati eccezionale fattore di unione fra abitanti: i nostri figli sono andati a scuola con altri bambini del palazzo, suonano all'Associazione Quadrivium con alcuni di loro, si sono invitati a giocare e si sono fatti compagnia permettendo così ai genitori di “staccare” un attimo se necessario per commissioni o lavoro oppure per aiutarsi nella conciliazione fra turni/impegni/imprevisti scolastici.
Quante volte una cara amica del palazzo alle 8 è venuta a prendere Beatrice ed accompagnarla a scuola coi suoi figli che frequentano lo stesso istituto perché il piccolo era stato male di notte… che grande aiuto!
Non è stato tutto facile: alcuni nuclei sono più socievoli e aperti, altri faticano a prendere parte alla progettualità dell'Housing Sociale. Abbiamo provato ad esserci per tutti, ma ci siamo accorti che molte sere eravamo noi i primi ad essere stanchi, desiderosi solo di staccare il cervello e non vedere o sentire nessuno, e ci siamo chiusi. Il Covid poi ci ha un pochino tagliato le gambe. Se punti tutto sulla relazione e poi vedersi significa magari contagiarti…ecco che la paura prende il sopravvento. Innegabilmente abbiamo ridotto le occasioni di incontro e anche dopo è stato più difficile ripartire con gli inviti a cena, lo stare insieme: qualcosa è cambiato… ci scusiamo con le ultime famiglie entrate se non abbiamo avuto l’energia per invitarle.
Un grande insegnamento di Gorizia 5 (che ci porteremo nella nuova esperienza condominiale) è che basta un sorriso, una domanda discreta in più, uno stare a fianco nei momenti belli, o meno belli, per incontrare veramente l’altro. E vivere meglio INSIEME. Perché questo è quello in cui crediamo. Questo è quello che vogliamo toccare con mano e sperimentare nel cuore: le differenze ci sono, ma non sono mai insormontabili. Solo chiudersi è la risposta sbagliata ai problemi. Qua, nell'Housing Sociale di via Gorizia 5 abbiamo provato a non farlo e auguriamo a chi verrà dopo di noi di trovare il suo modo di godere della ricchezza che solo la diversità offre.
Lucia e Giorgio
*foto scattata da Gerald Bruneau nell'ambito della Mostra "Tutte le Ore del Mondo" realizzata all'interno del progetto "Kirikù. A scuola di Inclusione."