VIVERE CON LA PORTA APERTA SUL MONDO
Agostino e Maria sono una coppia di giovani. Quando ha conosciuto Maria, Agostino abitava già a Baranzate, in Casa Cafarnao, un'appartamento in via Gorizia in cui viveva in comunità con altri ragazzi italiani e alcuni coinquilini stranieri. Dopo qualche tempo, è arrivata la decisione di andare a vivere insieme. Ma questo non bastava.
Il desiderio era quello di mettersi al servizio, tenendo una porta aperta sul mondo. La scelta è parsa subito interessante: un appartamento in via Gorizia 5, dove vivere da nucleo consapevole all'interno del progetto di Housing Sociale della Rotonda.
Al termine della loro esperienza, ci hanno raccontatto cos'ha voluto dire per loro vivere a stretto contatto con famiglie e situazioni sociali molto diverse tra di loro, cercando di realizzare un contesto abitativo di buon vicinato volto al sostegno reciproco e alla tutela dei singoli percorsi di crescita e autonomia.
"Un invito a cena, due parole sulle scale, un messaggio per scambiarsi le chiavi per il turno della spazzatura. Gesti semplici, ma che nascono dal desiderio di fare rete, essere alleati.
Conoscersi tra vicini di casa non è una cosa scontata in un contesto urbano di periferia.Si sta poco in casa perché tanti lavorano, quasi tutti. Si esce presto e si torna tardi. Però scendendo dal tram c'è spesso qualche volto noto. Qualcuno con cui si condivide uno spazio e un esperimento di co-housing, letteralmente co-abitazione.
Le regole sono poche in Gorizia 5. Diciamo che sono tre quelle principali. Si fanno i turni per pulire le scale, si fanno i turni per portare fuori la spazzatura e si cerca di incontrarsi. L'ultima è la più difficile e la più entusiasmante.
Siamo stati due anni in Gorizia 5 e siamo cresciuti molto. Ci siamo sentiti a casa e accolti.
Non avere un compito istituzionale ma cercare di incontrare ed esserci è una sfida. Non c'è una lista di cose da fare, un compito preciso da assolvere o un orario che delimita il lavoro. È il tentativo di vivere una vita con la porta aperta. Può essere che qualcuno ti chiami di notte perché deve andare in pronto soccorso e non può lasciare i figli da soli. Oppure qualcuno potrebbe avere bisogno di una mano a compilare i moduli per fare la patente da privatista (complicato, anche per chi parla italiano perfettamente). Potresti incontrare qualcuno che sta facendo un trasloco e ti chiede di portare su due assi del mobile del bagno. Poi c'è chi ti porta un piatto della sua specialità o chi ti chiede di essere il padrino per il battesimo del figlio.
Non si riesce ad accogliere tutto, non si riesce ad ascoltare sempre, a volte si arriva stanchi dal lavoro, a volte è proprio scomodo, ma tenere la porta aperta riempie la quotidianità di sorprese. È la vita che ci supera e ci stupisce. È il mondo che bussa alla porta."